Il Progetto

Murale per la giornalista di Al-Jazeera Shireen Abu Akleh nella città cisgiordana di Betlemme, 16 maggio 2022

TRAMIGRART indaga la relazione tra arte, eventi traumatici e resilienza con un focus sulle condizioni in cui le pratiche culturali e artistiche possono contribuire alle memorie individuali, collettive e pubbliche dei migranti in viaggio verso l’Europa, rielaborando il passato e riconfigurando il presente delle esperienze migratorie.

Il programma di ricerca mira ad analizzare i traumi diasporici legati alla guerra in Ucraina e alla migrazione forzata attraverso il Mediterraneo a partire dalla tradizione di studi sul “trauma culturale”, che ha messo in luce come la conoscenza e le definizioni pubbliche dei drammi vissuti da una collettività siano negoziate socialmente e politicamente.

In questa prospettiva, le arene estetiche possono influenzare attivamente le forme del discorso pubblico sui traumi della guerra e della migrazione forzata. Il progetto parte dall’idea che i linguaggi artistici possano contribuire alla comprensione pubblica dei processi migratori e delle memorie dei migranti.

L’arte e il patrimonio culturale possono contribuire a configurare un’arena negoziale, nella quale i diritti e le identità sociali sono messi in discussione e rinegoziati.

Nell’ambito del programma di ricerca saranno identificate produzioni artistiche ispirate all’esperienza dei traumi migratori legati sia alla diaspora ucraina sia a quella mediterranea.

Seguirà la fase di organizzazione, conduzione e analisi di interviste con migranti, artisti, attivisti e membri di ONG, giornalisti, attori politici e istituzionali a livello locale e nazionale.

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